La società moderna è in continuo cambiamento: nuove culture, tecnologie, mode.

Il mondo cambia velocemente e l’essere umano si trova a dovere entrare in rapporto tra cultura sociale, cultura individuale, ritmi biologici ed immagine di sé. L’uomo, la donna devono sottostare ai ritmi, ai cambiamenti imposti dalla società (moda, cultura fisica,…), occorre essere estremamente funzionali, utili, belli,…. Ci si realizza se si raggiungono determinati obiettivi economici, estetici, di posizione sociale.

Tutto è in corsa….Se pensiamo che comunichiamo attraverso il nostro corpo, viene spontaneo chiederci: cosa comunichiamo? Ci si ricorda del proprio corpo, quando abbiamo dolori, patologie; quando stiamo bene, spesso lo si dimentica, lo si sfrutta,….Eppure attraverso il corpo, fin dal grembo materno, facciamo esperienze che lasciano tracce. Perché allora non trovare un modo per avvicinarci ad un linguaggio in parte perduto dal mondo adulto, e che ci riporta all’universalità, perché questo linguaggio tutti accomuna: il linguaggio del ritmo, del movimento, della danza, della musica.

Buona parte del mio cammino personale e professionale è stato ed è  andare a ri-scoprire il proprio corpo e i suoi ritmi, l’espressione attraverso il movimento di ciò che sta dentro di noi, della nostra creatività e delle nostre emozioni, ritrovare le proprie radici.

Noi esseri umani siamo come gli alberi; radicati al suolo con un’estremità, protesi verso il cielo con l’altra e tanto più possiamo protenderci quanto più forti sono le nostre radici terrene.

Se sradichiamo un albero, le foglie muoiono; se sradichiamo una persona, la sua spiritualità diventa un’astrazione senza vita.

Quando diciamo che qualcuno è radicato o che ha i piedi ben piantati per terra si intende dire che sa chi è, sa dov’è.  Ci riferiamo al suo legame con le realtà basilari della vita: il corpo, la sessualità, le persone con le quali è in relazione ecc. ecc..

Si è legati a queste realtà nella misura in cui lo si è alla terra.

Danzare dà alla persona una possibilità creativa di percezione del proprio corpo e dello spazio di relazione.

Potremmo definire la danza “benessere attraverso il movimento”, personale, libero, strutturato, insieme agli altri, insieme con se stessi ; ritrovare il movimento di parti del corpo e di tutto il corpo, dare la possibilità di ascoltare i ritmi che sono in noi: dai ritmi biologici (il battito cardiaco, la respirazione) ai ritmi emotivi, che esprimono i nostri sentimenti, la relazione con il mondo esterno diverso da noi. Il risveglio di tutto ciò permette alla persona di rendersi consapevole che il movimento è l’espressione della vita, racconta le esperienze, crea legami, ci accomuna l’un l’altro, crea il gruppo, la danza

“…. La Danza, infatti, è un’arte che trae origine dalla vita stessa, poichè non è altro che l’azione dell’insieme del corpo umano: ovvero trasposta in un mondo, in una sorta di ‘spazio-tempo’ che non è più esattamente lo stesso di quello della vita pratica.” (Paul Valery)…Perché quando arrivi all’essenza del tuo movimento, alle Radici, non hai più bisogno della musica, la musica sei Tu”.

 Quanto più ci si connette con le proprie radici quanto più siamo in grado di percepire, aprire, sentire il “Cuore”

Una delle qualità del Cuore è l’accoglienza. Attraverso il cuore si può accettare se stessi come si è. Si può sperimentare la bellezza dell’essere totali e umani, includendo anche quegli aspetti della propria natura che si vorrebbero ignorare o negare e che consideriamo erroneamente “negativi”.

 

Connettere le proprie “radici” al “cuore” ci consente sia di esplorare che accogliere tutte le nostre sfaccettature, partendo dalle radici umane (corpo,sensibilita’ emozionale,consapevolezza), e sviluppare una direzione verticale verso l’alto, passando per la capacita’ alchemico trasformativa del Cuore, e da li risvegliare le nostre capacita’ piu “elevate”,la nostra creativita’, la nostra spiritualita’ sciamanica, proprio per rendere questo naturale processo di “unfolding- riapertura”, e di recupero della nostra naturale fluidita’ e conseguente evoluzione, il piu’ completo, sentito, e integrato possibile.

 

Tutto questo ci aiutera’ a renderci nuovamente conto di come il processo autoguaritivo e’ gia insito e attivo in ognuno di noi, e che e’ soltanto un passo all’ interno del piu ampio processo di naturale evoluzione e crescita che ognuno di noi sta percorrendo nella propria vita.

 

Attraverso questo approccio, potremo recuperare maggiore chiarezza su cio’ che veramente vogliamo vivere e come, recuperando anche una maggiore sensibilita’ per una visione di vita più concretamente e pienamente vissuta, in cui realizzare il nostro potenziale umano nel modo che veramente amiamo.

 

Andare a risvegliare la connessione con il proprio Cuore e le sue capacita’ e qualita’, ci aiuta a riconnettere le nostre parti più “umane ” a quelle più “alte”, e ad aiutarle a completarsi e crescersi vicendevolmente. Lo spazio del Cuore ,quindi , ritorna ad essere il Ponte , per la realizzazione di una coscienza integrata e fluida.E contemporaneamente procede verso lo scioglimento di blocchi e condizionamenti…e si ritrova  una concreta armonia interiore.

 

Quando apriamo il nostro cuore l’accettazione accade naturalmente e abbiamo così la capacità di guardarci dentro senza giudizio.

 

Guardare, sentire, ascoltare, relazionarsi con gli occhi del cuore ci consente di far emergere anche le nostre qualità, i nostri talenti.

 

(Articolo di Anand Nirava su Osho Times 2015)

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