Esistono tre tipi di danzatori: quelli per cui la danza è un esercizio fisico, quelli che esprimono emozioni ed esperienze, e quelli che abbandonano il corpo all’ispirazione dell’Anima (Isadora Duncan)
Ogni danza trasforma il danzatore in qualcosa d’altro da Sé. Permettendogli di uscire da una struttura fisica, psichica, e sociale definita, e di essere libero: libero anche dal suo stesso io.
Chi nella danza ha trovato la propria via riesce a trarre dallo stato di trance una nuova comprensione del mondo e di se stesso.
La danza è un ritorno a origini primordiali, i movimenti danno al danzatore la sensazione di potersi unire con la sorgente stessa del movimento, con l’energia allo stato puro, con gli dèi al momento della creazione
Il movimento delle stesse rispecchia la danza originaria dell’universo
La danza è un metodo di conoscenza perché disintegra il nostro universo familiare e ci trasporta in un altro universo, nel mondo della conoscenza vera.
Il Cristo spiegò che la danza può portare al centro della vita , a quel coinvolgimento completo senza calcoli o riserve che è liberazione
Colui che conosce il potere della danza vive in Dio
Alce Nero, questo straordinario personaggio all’età di nove anni ebbe una visione, in cui un cavallo nero danzava e cantava, e la sua voce era talmente forte da riempire tutto il cosmo, come un invito alla danza universale: danzavano Alce Nero, le foglie degli alberi, l’erba sulle colline e le valli , danzavano le acque dei ruscelli , dei fiumi e dei laghi, danzavano gli uomini e gli animali. In seguito Alce Nero si ritrovò al centro del mondo. Le sue parole raggiungono livelli altissimi di bellezza e intensità:
“………..vidi le montagne con rocce ,foreste, e dalle montagne lampeggiavano tutti i colori verso il cielo. Poi stavo in piedi sulla montagna più alta di tutte, e a tutt’attorno a me c’era il cerchio del mondo. E mentre ero li vidi di più di quanto io possa dire e capii di più di quanto vidi; perché vedevo in una maniera sacra le forme di tutte le cose nello spirito, e la forma di tutte le forme cosi come esse devono vivere assieme come una sola cosa. E vidi che il sacro cerchio della mia gente era uno fra molti cerchi che formavano un grande circolo, ampio come la luce del giorno e delle stelle, e nel centro crebbe un potente albero fiorito che proteggeva tutti i nati di una madre e di un padre. E io vidi che era sacro…” (Alce Nero)